E' con immensa gioia che vi presento “Miracle: the Bellini Family and the Renaissance”, la più attesa e innovativa mostra d’arte sul Rinascimento Italiano che sia mai stata realizzata in Cina e che inaugureremo il prossimo 27 settembre presso l'Himalayas Museum di Shanghai. 

 

Dopo due anni di fatiche e tanti pensieri, insieme al Direttore dell'Himalayas Shen Qibin, abbiamo avviato un lungo progetto di collaborazione a grandissimo livello in campo artistico ed economico culturale.

Perché portare il Rinascimento a Shanghai? Per dirla con le parole dello storico Jules Michelet, quel che avvenne di miracoloso con il Rinascimento può bene sintetizzarsi in un fermento culturale che porta alla “scoperta del mondo e dell’uomo”. E la mia famiglia, che ad oggi conta orgogliosamente 21 generazioni di cultori dell’Arte, può definirsi antesignana di questo portato culturale rinascimentale che fa della “scoperta dell’uomo e del mondo” e della volontà di spingersi oltre la frontiera della conoscenza, i nodi cardine della propria esistenza.

I Bellini sono stati sostenitori in prima linea di questo modo avanguardista di concepire le arti, creativo e innovativo, senza però dimenticare la tradizione e la lezione dei Maestri del passato.

Oggi mi ritrovo a scrivere una nuova pagina di questa nostra lunga storia e sono lieto di poterlo fare insieme a dei nuovi amici, che hanno fatto tutto il possibile per poter concretizzare il progetto di conoscenza e diffusione della storia dell’arte italiana in Cina.

È così che l’Himalayas Museum di Shanghai apre le porte delle sue sale espositive alle Opere della mia Collezione Privata, con una mostra che mira a restituire proprio le suggestioni del fermento rinascimentale fiorentino.

La nostra intenzione è quella di suscitare la magia delle sale della Galleria Bellini di Firenze, ricreare l’atmosfera antica del collezionismo, dare vita a un luogo dell’anima, che non è 

semplicemente “arredato”. Se visiterete la nostra esposizione, scoprirete, infatti,  un nuovo mondo, un mondo “abitato” dalle Opere scultoree e pittoriche che hanno animato la quotidianità della mia famiglia.

Abbiamo progettato la ricostruzione degli ambienti, partendo dalle pareti ricoperte di tessuto fino alla collocazione di ogni singola Opera sotto una luce più familiare, così da spezzare la distanza tra opera d’arte e il visitatore.

Questo è per me come un sogno realizzato, un grande sogno che insieme, Bellini e Himalayas, abbiamo reso concreto, fondando una nuova vita simbiotica e consolidando i meccanismi di cooperazione artistica  ed economico culturale tra due grandi Paesi come la Cina e l’Italia.

Grazie a chi mi ha sostenuto in questi ultimi due anni, in chi ha guardato oltre la frontiera, per rivelare e scoprire ancora una volta l’uomo e il nuovo mondo.

Quindi, grazie a Dolores Cabras che ha lavorato affianco a me, giorno dopo giorno, perché tutto questo potesse realizzarsi. Grazie a Klodvald Simoni, il più intimo conoscitore delle Opere della nostra Collezione Privata. 

Grazie al mio interprete Wu Changbei, che ci ha aiutato nelle relazioni con la Cina e che, recentemente, si è unito al nostro team.

A mia moglie Francesca e alle mie due figlie, Sveva e Violante, è rivolta tutta la mia completa e devota gratitudine per avermi accompagnato in questo bel viaggio, sempre strette a me, anche nei momenti più difficili, quando ci sembrava di esserci smarriti o che gli ostacoli fossero insormontabili.

Il nostro invito è quello di portarvi a “casa” nostra, anche se per il momento abbiamo cambiato indirizzo in Cina,  per far arrivare a voi tutti il nostro modo di vivere l’Arte. 

 

Con affetto,

Luigi Bellini

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